Lo scorso capodanno ho fatto una vacanza meravigliosa in Giordania.
Ho scoperto un luogo che non conoscevo e che mi ha sorpresa.
Da Amman a Jerash, passando per Petra, il deserto di Wadi-Rum, il Monte Nebo ed infine “toccando con mano” il Mar Morto per poi concludere il viaggio nella spirituale Betania … un luogo dopo l’altro che mi hanno tolto il fiato.
Ed oltre alla bellezza dei paesaggi e della cultura in cui mi stavo immergendo ho avuto la fortuna di ritrovarmi in un gruppo meraviglioso, formatosi con tour operator avventure nel mondo, dove ho conosciuto persone davvero belle dentro ancor più che fuori. Condividere questa avventura con loro ha dato all’intero viaggio uno spirito diverso e sicuramente ancor più divertente.
Ci siamo reciprocamente conosciuti raccontando piccoli pezzi della nostra vita, spaziando tra passioni e lavoro … tra insegnanti, impiegati in ufficio, psicotepeute, medici etc è stato inevitabile, arrivata al mio lavoro, essere sommersa di domande tra curiosità e dubbi.
Nessuna conosceva la figura del celebrante laico … ma d’altro canto me lo aspettavo, è una figura entrata di recente nel panorama italiano ed ancora poco conosciuta quando non totalmente ignota.
Così ho raccontato cosa significa essere un celebrante laico – umanista: dal conoscere le persone, le loro storie e il messaggio che desiderano trasmettere nella loro cerimonia alla scrittura di quest’ultime, descrivendo l’unicità di ogni singolo testo e l’importanza di comprendere e saper trasmettere le emozioni di quel singolo giorno.
C’era perplessità in qualcuno ma in generale anche una certa curiosità nello scoprire che, oltre ad un prete o ad un funzionario comunale, esistono altre figure, più esperte e preparate specificatamente per celebrare passaggi importanti della propria vita in maniera laica.
Negli ultimi giorni del tour, in prossimità di capodanno, il nostro programma prevedeva due giorni nel deserto di Wadi-Rum dove avremmo festeggiato il passaggio dal 2022 al 2023.
Ci sarebbe stata musica, brindisi e un bellissimo fuoco intorno cui danzare ma la super propositiva Gisella, superdonna nel nostro gruppo, aveva una proposta: perché non chiudere l’anno con un gesto simbolico in cui lasciar andare vecchie cose ed accoglierne di nuove?
Nello specifico Gisella ci descrisse una piccola e semplice procedura, che aveva già fatto con amici negli anni passati, dove ognuno scriveva su due distinti fogli di carta qualcosa cui voleva dire addio e qualcosa che invece desiderava accogliere nella propria vita, per poi bruciare entrambi i biglietti nel fuoco.
“Praticamente stai descrivendo un rito simbolico” ho esclamato
Tutti e tutte mi hanno guardata per qualche secondo, poi Gisella ha esclamato “Perfetto, abbiamo anche una celebrante laica che potrà prepararci la cerimonia!”. Secondo voi potevo tirarmi indietro?
Al contrario! Ne ero anche onorata e felice, si trattava di un’occasione per far conoscere a questo gruppo cosa faceva un celebrante laico – umanista!
Così mi sono messa subito a lavoro … il tempo era pochissimo, per fortuna alla fine dovevo preparare una cerimonia semplice per cui avrei scritto solo un’introduzione, lo svolgimento del rito ed una conclusione. ➔ Qui il link ad un breve estratto video della serata
…anche quando tra qualche giorno ci saluteremo e forse non ci sentiremo più … portate sempre con voi un pò di questa magia.
Sarà un fuoco che non si spegnerà mai!
Estratto finale dal testo da me scritto
Lo confesso, nella sua semplicità è stata una cerimonia particolarmente emozionante … forse di quella piccola comunità, formatasi per caso, facevo parte pure io e mentre celebravo guardare quegli sguardi attenti, gli occhi emozionati e speranzosi che buttavano nel fuoco il proprio desiderio, godere dell’atmosfera del luogo … tutto questo mi ha rapita.
Ma la cosa più bella alla fine di questa piccola cerimonia sono stati gli abbracci, le parole di ringraziamento e più di tutto gli sguardi commossi.
Si, anche gli sguardi di coloro che all’inizio erano perplessi. Quelli che forse si aspettavano qualcosa di noioso o una specie di spettacolino ed invece hanno scoperto una realtà fatta di momenti coinvolgenti, intimi e speciali.
Ed alla fine di questa bellissima avventura, annessa di celebrazione inaspettata, non mi resta che ringraziare.
Ringraziare la Giordania per le meraviglie che mi ha fatto scoprire
Ringraziare i miei compagni di viaggio per aver condiviso una vacanza meravigliosa
Ringraziare la piccola comunità che si è creata e il passaggio dal vecchio al nuovo anno che abbiamo celebrato insieme